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La potatura dell'olivo

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La potatura dell'olivo

23 febbraio 2021

La potatura dell’olivo non è una potatura ornamentale, non crea i nostri olivi più belli e non è la soluzione migliore per la salute e la longevità della pianta: la potatura dell’olivo è una potatura di produzione

L’Olea europea è una pianta originaria dei boschi del bacino del mediterraneo, siamo noi che nei millenni l’ abbiamo selezionata per la produzione delle olive. Quando noi potiamo un olivo lo facciamo per le nostre esigenze, e non per quelle della pianta.
Trovo ridicolo che alcune amministrazioni comunali facciano potare isolati olivi nelle nostre città, con criteri produttivi come se si trovassero all’interno di olivete. Nessuno andrà mai a cogliere quei frutti al centro di un rotonda. Vengono potati così dai manutentori del verde, non sapendo che il naturale Habitus dell’olivo è l’aspetto globoso come della maggior parte delle specie forestali della macchia mediterranea.

Ma allora perché potiamo gli olivi? Lo facciamo principalmente per due motivi

  • Razionalizzare la raccolta: in natura la pianta tenderebbe a concentrare i frutti sugli apici, dove c’è più luce. Le tecniche di potatura dell’olivo permettono di concentrare la fruttificazione in quella porzione di chioma (esternamente e entro i 2/3 dell’altezza) dove è più facile la raccolta.
  • Omogeneizzare la produzione: in natura la pianta tenderebbe ad alternare periodi di scarsa produzione ad annate con picchi di fruttificazione. Potando regolarmente la pianta viene periodicamente stimolata e la produzione di frutti risulta più omogenea. 

Una delle potature più razionali, facilmente eseguibili e ben adattabile alla raccolta manuale delle olive è il vaso policonico, detto anche Roventini o Fiorentini.

Come si pota e come si evitano gli errori più frequenti.

  1. Si guarda la pianta da potare da qualche metro di distanza, si individua l’altezza che vogliamo mantenere, le branche principali, secondarie e i rami.
  2. Si effettua un taglio di ritorno all’altezza voluta (se si raccoglie con i battitori elettrici o pneumatici sarà l’altezza massima alla quale questi consentono una raccolta ergonomica), indicativamente tra i 3 e i 3,5 m; accorciando l’asse principale nel punto di inserzione di un ramo laterale.
  3. Si inizia a potare dall’alto e si procede verso il basso, questo perché la tendenza è a potare troppo, meglio potare di più nella parte alta dove c’è bisogno di far passare più luce.
  4. Si individua i tagli da fare nella parte alta della branca e si eseguono con forbici ad asta o segaccio su asta. Non salire sulle scale in oliveto! Oltre ad essere pericoloso è economicamente svantaggioso, meglio utilizzare attrezzi su asta velocizzando la potatura.
  5. Effettuare pochi tagli nella parte bassa della branca, è la parte dove si concentrerà la fruttificazione. Questa parte avrà invece bisogno di ricevere luce, quindi meglio diradare la vegetazione alta.
  6. Eliminare i rami esauriti, sono solitamente nella parte bassa della branca, rimangono in ombra e sono secchi o poco vitali.
  7. Eseguire eventuali tagli di ritorno per contenere lateralmente la branca, ricordando che il Vaso policonico avrà un aspetto rastremato verso l’alto, per fare questo osservate la branca lateralmente;
  8. Finito di lavorare sulle branche verranno eliminati i succhioni nella parte interna del fusto, per permettere alla luce di penetrare all’interno del Vaso.
  9. Eliminare i polloni al colletto della pianta, questa e l’operazione precedente possono essere eseguite anche mentre si pota le branche. L’importante è non partire con i tagli bassi, si rischia di potare troppo. Ricordiamoci che l’olivo fruttifica su rametti differenziati l’anno precedente, se si pota troppo si rischia di non fare l’olio;
  10. Utilizzare strumenti affilati e professionali per fare tagli veloci e puliti. Meglio pochi tagli con strumenti importanti (come segaccio e troncarami) che molto lavoro di forbici.

Queste poche regole non insegnano a potare. Servono solo come procedura per chi sa già potare. Il mio consiglio è di frequentare un corso di formazione dell’olivo presso un frantoio, un’associazione o un professionista del settore.

Se mi contattate è possibile organizzare momenti formativi, durante il periodo di potatura, direttamente nella vostra oliveta. 

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